Ho fatto sogni tremendi e mi è rimasta appiccicata sulla retina un’immagine che voi non ve la potete neanche immaginare e io non ve la voglio neanche raccontare perché me la voglio dimenticare, al più presto, ché se ci ripenso mi viene ancora da mettermi a strillare come una pazza isterica, e picchiare le persone che, nel sogno, avevo davanti.
Ho gironzolato nella libreria di Termini, accarezzando gli Adelphi come se fossero gioielli, desiderando le Centurie di Manganelli, che adesso non posso comprarmi, respirando polvere di cellulosa neanche fossi in una segheria, leggendo le quarte, provando il brivido di piacere di trovare parole che non conosco ancora e pensare che io, in questi cazzo di bistrattati oggetti di carta, voglio viverci, voglio scriverci, voglio dormirci dentro, rovinarmici la vista, voglio lavorarci. Essere pagata per leggere, come se fossi Paperino a collaudare materassi. Ah che giubilo. Non mi arrendo, ancora per un po’, nossignore, e quando ho voglia di gettare la spugna, vado a farmi due vasche in libreria.
Ho assaporato una cena di altissima voluttà, preparata dalle sapienti mani di qualcuno che per fare cose così buone deve avere una consistente dose di buono dentro. Filetto lardellato, patate brave con maionese al curry, crèpe al cioccolato con pere sciroppate saltate in padella e pepate, con gelato al cioccolato e ragnatele di zucchero caramellato. Vino, e vino. E anche vino.
E poi TU, quello del telefono, che mi dai una buona notizia e poche ore dopo te la riprendi. E che un po’ ti fai perdonare. E io, che ora come ora per piangere basta che mi cada la sigaretta, che un po’ indietreggio, che non ho voglia di sperare troppo, proprio non da te che metti avanti due mani così. E oggi di nuovo al telefono per due, tre ore, e tu ridi, e io rido, e poi due lettere, una io, una tu [“Mi piace la tua pazienza nell’ascoltare i miei sproloqui […] Mi piace il genuino interesse che nutri per me […] Mi piace la tua semplicità, il tuo umore a volte altalenante che solo le persone vere e sensibili hanno. E tu sei vera: con tutte le tue insicurezze e le tue ansie. Che io ritengo ASSOLUTAMENTE ingiustificate. Tu resisti, anche se gli euro nel borsello son pochi. Andrà tutto bene, fidati di me. E tutto quello che fai, adesso, tutto il tuo dibatterti, ti fa onore. Sul serio. E ti fa più bella. Mi piaci, allora, perché sei orgogliosa e forte. E non ti pieghi. […] Mi piace la tua voce da bambina, che non grida neanche se in preda ad un orgasmo. E poi sei dolce. Da diabete. E mi piace la tua sete di sapere. E tu mi riporti a terra, in un certo senso. E mi piace il tuo corpo. Dio quanto mi piace il tuo corpo. Il tuo corpo.”], e poi te ne vai, perché qualcuna, che non vive a chilometri di distanza come me, ti aspetta per un caffè. E dici anche “Poi ti chiamo”.
Ecco perché ho spesso il torcicollo, sono le legnate ricorrenti dietro il coppino.
Il gocciolone manga sulla fronte sta assumendo forma permanente.
Ma sto bene, và. Anche se non sembra.
Ascolto Michael Nyman con la Munich Philarmonic Orchestra, piano. Sono di nuovo sola in casa per un po’ di giorni. Spengo le luci, accendo la lampada sul tavolo. E mi rimetto a tradurre finché non mi si chiudono gli occhi.
Da levare il fiato.
MX
Beh dai, non mi sembra sta gran legnata.
ma che begliocchichiusi che hai 🙂
jun!
i nostri esercizi per contenere l’ego?
eh?! perdio!!
che ti passa in testa?
vero, d’un fiato e merita anche una lacrima.
un abbraccio,
ate-arturo
MX? grazie.
Andataeritorno: uhm, no, diciamo allora una sberla
Biancablu: ^_^
BJX (cioè commento n°4, sei inconfondibile): perchè, che ho fatto?!
Ate: uh addirittura 🙂 no, no, ché già frigno abbastanza io.
Ti meriti che qualsiasi cosa tu voglia, si realizzi. Ti meriti anche di capire qualsiasi cosa tu voglia, prima.
E nel post dei sensi, perché ci sono tutti e anche qualcuno in più, ti dico che la vita non è mai come la vorremmo, ma si deve vivere nella speranza di viverla per come la immaginiamo.
Quindi ricordati di noi quando sarai il nuovo caso editoriale mondiale 😉
p.s.=era la posizione che mi ricordava la Venere del Botticelli…
eh ho capito, però la venere del botticelli sta in piedi con la testa soavemente alzata e girata di tre quarti, io sono rannicchiata con gli occhi bassi 😛
(per il resto: saggio ragazzo, e ottimista)
BRAVA!!!!!
Alla fine ce l’hai fatta a diventare la madame bovary de noaltri
non sono affatto sicura che sia un complimento. (chi sei?)
Infatti non lo è
Dean
minchia come sei pignola 😀
Ho detto che mi ricordavi, per una serie di cose, la Venere del Botticelli. E poi è un complimento basato su una sensazione, è brutto doverla spiegare. Certe cose dovrebbero essere dette e basta, così come viene.
Dean ah grazie. Sei proprio un amico a farmi un complimentone così.
Greenwich: lo so sono pedante 🙂 sorry.
nota però per cortesia come la butto sul profondo. Ho classe, non c’è niente da dire.
E sono anche io pignolo e pedante, quindi non c’è problema.
“e pensare che io, in questi cazzo di bistrattati oggetti di carta, voglio viverci, voglio scriverci, voglio dormirci dentro, rovinarmici la vista, voglio lavorarci. Essere pagata per leggere, come se fossi Paperino a collaudare materassi.”
anche io. 🙂
per il resto, ti mando un bacio dove fa male, per vedere se passa, come quando si è piccoli. ché tutto passa, e se davvero a ognuno spetta quel che merita te la passerai molto bene in un futuro non lontano.
ah, e la foto è incantevole.
vai jun! 😉
greenwich: ne convengo
Anonimo (Chissei?) grazie, collega d’ambizioni 🙂
Smettila jun di illuderti di tutte queste belle cose che ti dice, sono facili da dire se ci pensi.. prova a guardare quando invece ti dice una cosa di te che non gli piace (lo so è difficile ma ci sarà no?) e cerca di capire se è nel gusto o no a dirtela.. e giudica da quello piuttosto che la voce da bambina, sei dolce bella e mi piaci tanti e.. tutte queste cose che la maggior parte dei ragazzi dice troppe volte..
ehi non sono mica scema 😉
non sottovalutarmi.
(e firmati 🙂
l’anonimo #15 ero io, ma l’alzheimer galoppa e mi scordo di firmare… 😛
wolf
gran bella e pericolosa malattia l’intossicazione da cellulosa
no, non la cellulite
[dir]
wolf 🙂 quand’è che si prende un caffè/gelato/kebab/quellochevuoi?
Dir: le due cose sono correlate: se leggi/scrivi, stai seduto per lo più. Se stai seduto, non fai movimento. Se non fai movimento, la cellulite prospera.
e tu, visto il tuo non movimento degli ultimi tempi e la “morbidezza” del tuo corpo…ne hai di cellulite?
vabè che qua sopra si parla per lo più di cazzi miei, ma sono domande da farsi?
non ne ha. Potrei metterci un pacchetto di sigarette guarda.
Bene … quando si decide a farsi vivo? 😀
con tutti i soldi che ha lasciato alla compagnia telefonica si prendeva un eurostar … Insomma bisogna metterci la faccia!
Forza jun i tuoi sforzi saranno ricompensati!
Un bacio
Alice
“se leggi/scrivi, stai seduto per lo più. Se stai seduto, non fai movimento. Se non fai movimento, la cellulite prospera.”
…E se la cellulite prospera i jeans che ti piacciono tanto non ti entrano più. E se non ti entrano più orcatroia ne compri un altro paio. E se ne compri un’altro paio l’azienda produttrice è costretta a farne fare uno di più dalla fabbrica in Indonesia dove lavora Chin che ha 9 anni. E se Chin rimane in fabbrica a fare il tuo paio di jeans non può andare a scuola ed avere un’istruzione decente.
Detto questo, il tuo sogno di vivere in “questi bistrattati oggetti di carta” porterebbe non solo ad un pauroso aumento di volume del tuo sedere, ma farebbe (giustamente) incazzare Chin.
quando la smetterò di abitare in culo al mondo, o meglio ancora quando avrò un mezzo di trasporto adeguato a disposizione. 😉
[ah, ho appena scoperto che sei nata lo stesso giorno di mia mamma. il che c’entra ben poco, ma tant’è. U__U]
“vabè che qua sopra si parla per lo più di cazzi miei, ma sono domande da farsi?”
devo dedurre di sì? 😛
greenwich: un altro?
Alice: mah il destino rema contro, lo si doveva ospitare questo weekend ma la coinquilina resta a Roma e quindi io me ne vado a casetta e lui se ne resta dove sta… per ora. Spero di vederla presto la sua faccetta di cazzo (oramai ci parliamo ad insulti come segno d’affetto).
Andataeritorno: una logica impeccabile. Però l’istruzione di Chin ha bisogno di oggetti di carta per progredire, e allora come la mettiamo?
Wolf: ah e io che pensavo che tu fossi nella capitale 🙂 (e dov’è il mio compleanno? ah forse tra i post dell’anno scorso)
Anonimo: se continui a restare anonimo, col cacchio che ti rispondo. Ma anche se ti identifichi. Cos’è, vuoi sapere anche il gruppo sanguigno e quanti nei ho? Di grazia, cosa te ne sbatte?
ve bene, vorrà dire che se verrai al falò di questo sabato svelerò l’arcano sulla tua cellulite da solo! 🙂
Ma mettere fuori gioco la coinquilina per il week end? Adesso penso a un piano…
“Chin ha bisogno di oggetti di carta per progredire”.
Beh, probabilmente ci sarà l’equivalente Indonesiana (piena di cellulite) di JunOnic che legge/scrive tutto il giorno e che, se si dovesse ingrassare (cosa poco probabile perchè muore di fame), non potrebbe comunque permettersi un’altro paio di jeans perchè povera. In tutto questo c’è sempre Chin che, pur avendo una fortissima predisposizione per la crittografia quantistica, non riuscirà mai a fare una ceppa perchè tu insisti a volere sti maledettissimi jeans. Ma dico io, una gonnellina no?
Ops, scusate, sparisco. 😐
nel tuo profilo splinder (su cui tra l’altro sono finita per aver sbagliato a cliccare).
a proposito, ho trovato la soluzione per ricordarmi di firmare… 😀
mamma jun, io mi attacco al cazziatone deanesco…aripijete!!!
se ti fa sbavare per telefono ma vola da quella che ha lì a disposizione, sotto le sue manine…e nn fa mezza mossa per venire da te a QUATTROCCHI…o che vada a pesarsi… sto acida, lo so… ma di questi bravi con le parole ma molto poco con i fatti hanno scassato la minchiolina…e tu hai bisogno di qcs di reale ^_*
e torna sto uichendolo, così farai felice st’anonimo utente e gli mostrerai se hai la cellulite o meno…
-samu-
“ma di questi bravi con le parole ma molto poco con i fatti hanno scassato la minchiolina…e tu hai bisogno di qcs di reale ^_* ”
ho saltato un NE HO LE SCATOLEPIENE…
anonimo: indosserò un pareo di ghisa
elesole: mannò mannò, è casa sua, che diamine. Succederà, succederà…
Andataeritorno: passo alla gonnellina, mi hai convinto.
Wolf: finalmente 😀
Samu: mi fai la mamma samu? 🙂 che bello, stasera ti vedo (e il falò alla pesa, sta venendo il diluvio)
ed una volta chiusi gli occhi, la distanza diminuisce?
macché cellulite. posso testimoniare che jun è stIupenda.
icekent: la distanza? tra me e il telefonatore mascherato? Mm no, per quello serve un treno.
Pbeneforti: ma grassie.
si fa si fa il falò, ascolta a mamma samu…io ceno a casa…ma poi tutti al falò ^_*