È strano come in questo blog, per alcune ragioni tutte parimenti ragionevoli, io mi trovi a controllare quello che scrivo su due degli argomenti maggiori della mia attuale ventottenne vita. Non ne posso scrivere se non en passant, e mi resta solo il resto, minuzie, quotidianità e poco altro.
Stanca, mi sento in un limbo. Agguerrita, mi do da fare. Non mi arrendo. Dimostro. E un giorno sì e uno no, mi chiedo che ne sarà di me. L’atmosfera è indefinibile e vorrei sapere dove e come sarò tra un anno. Ventuno novembre 2008. Dov’è Jun? Cosa fa? Dove lo fa? Con chi lo fa? È felice? Se qualcuno lo sa me lo dica.
Se mi chiedessero, come nei colloqui, dove mi vedo tra dieci anni mi farei grasse risate e direi che a malapena so dove sono domani. Già per esempio non so dove sarò sabato.
Intanto inganno il tempo in apnea, in attesa di, vediamo se, chissà poi. Faccio le cose che puoi fare in apnea. Passare in rassegna il passato facendo cartelloni di foto. Cucinare. Lavorare. Telefonare. Dormire. Scrivere, ché devo scrivere, cazzo. Drogarmi di addictive serials. Neanche leggo, non ci riesco, non sono abbastanza serena.
Aspettare. Aspettare. Aspettare.
Avere voglia di urlare.
Scalpitare.
sabato mattina, caffè?
…pelle d’oca…
bardasciadelsud
La parte finale del post, un pò per rima, un pò per quel senso di stanchezza che esce dalle tue parole, m’ha fatto venire in mente:
“lavorare/lavorare/lavorare/
preferisco il rumore del mare”
Un verso di Dino Campana a cui mi sento profondamene legata da diversi anni.
Anna
Il senso della vita?
Il primo passo è parlarne (o scriverne).
Nell’attesa del secondo…cioccolata e sciachetrà
LK
jun non so se la cosa ti consola o peggiora la situazione ma io che ho qualche anno in più mi sento nella stessa, fottuta, precaria situazione, a 360° 😉
stai tranquilla,hai un futuro radioso davanti a te,ma fai sempre delle scelte accurate nella tua giovane vita
morfeo
Senti troppo l’autunno… avresti bisogno di un paio di mesi di vacanza in Australia, secondo me 🙂
Jun, mi faccio anche io le stesse domande. E quell’ “ingannare il tempo in apnea”, poi… eccome se lo capisco. Ciao, un bacio
Che posso fare per aiutarti?
Penso che quella domanda del cosa ne sarà di me sia una delle più fatte in assoluto.
Io pure ci sguazzo.
E’ che non siamo mai soddisfatti, è che non ci sentiamo mai arrivati:prima la laurea, poi il lavoro, poi/durante una persona che amiamo e che ci ama.. e nonostante tutto… ci poniamo domande esistenziali della serie “il mio puzzle è incompleto”.Io dico, Per Fortuna.
entina, mi sa che le cose sono un po’ più complicate di così. questo cazzo di mondo dell’editoria è di un magma mortale e poi la ragazza ha un amore lontano. un po’ diverso dal non sapersi accontentare.
un’affezionata lettrice che probabilmente lascerà il lavoro di redattrice
Cascade: dipende se sono a Roma, se ci sono, volentieri
BDS: addirittura 🙂
Anna: il mare in effetti mi manca…
LK: ne parlo. ne parlo. Mi sfogo. Piango. Poi sto un po’ meglio e tiro avanti un’altra settimana, poi ricrollo. Lo sciacchetrà me lo procurerò!
Modesta: un po’ mi consola 🙂
Morfeo: proverò 🙂
Inge: mammagari 😀
springly: rende l’idea, sì 🙂
JD: se proprio vuoi fammi un bonifico 😀 Scherzo… Nulla, mi sfogo, poi mi passa, poi ricrollo, mi risfogo e mi ripassa. Se comincio a crollare più di due volte a settimana però son problemi.
ladyR: eh sì, quotatissima. Mi ricordo il tuo post, e mi ricordo che ero d’accordissimo sul punto “casetta e tulipani sul tavolo”. E invece tocca sempre mostrarsi ambiziosi anche se tu magari aspiri a un tranquillissimo ripetitivo rilassante lavoro di manovalanza.
entina: guarda, non so, a me sentirmi appagata piacerebbe ogni tanto.
#12: ti conosco? Sembri saperla lunga 🙂
no non ci conosciamo cara jun, ma ti leggo davvero con affetto da un po’. lavoro come redattrice precaria da 5 anni e quindi ti capisco e ho avuto anche un amore lontano:-)
A. 12
io pensavo di mettermi a studiare da idraulico, comprarmi una salopette e seguire quella strada lì. I lavori del futuro.
Grazie della solidarietà 🙂
Inge: sei una spia della Tim? Mi è appena arrivato il messaggino pubblicitario seguente “TIM con TE: l’autunno ti fa sentire scarico? Fai il pieno di telefonate!”
@anonimo #12
Non le davo dell’insoddisfatta.Mi riferivo in generale alla natura umana che non smette mai di cercare il meglio per sé.Infatti ho usato il “ci”, proprio perchè in mezzo mi ci metto pure io. A molti di noi,pur avendo ottenuto(e pur non lavorando nel mondo dell’editoria!), capita di non sentirci mai del tutto appagati.Ma questo contraddistingue le perosne che vogliono continuamente migliorare la prorpia vita e questo, a parer mio (“io dico,Per Fortuna” )non è un male.
Questo era il senso 😉
sissì io avevo capito 😉
ma mi ritrovo a vagheggiare già la pensione come l’ispettore Bloch.
a un capro espiatorio un libro non lo negarono e di certo lui non se l’aspettava dal domani…chissà che anche a te cambino le cose Jun.cmq ti capisco, i dubbi sul domani (figurarsi sul dopodomani…) vengono anche a me, soprattutto la notte,quando non riesco a farmi distrarre da bimbi urlanti o altro. Intanto ti abbraccio sghignazzante perchè ho riconosciuto alcuni volti noti (compresa la sottoscritta) in uno dei cartelloni 🙂
Jun, proprio così. Il cane che ti dorme su un piede col respiro ritmato e la tazza di tè sul tavolo. Che va bene per un po’ farsi le domande, ma avere una risposta anche piccolapiccola -una volta ogni tanto- non sarebbe poi una brutta cosa.
( colonna sonora : Mesopotamia di F.Battiato. 🙂 )
io crollo tutti i giorni della settimana e mi rilasso solo quando dormo.
Fatti due conti, ragassa.
Ciau:-)
OffTopic: Beat her womb with your new big rod, so that she knew who wears the pants!
io voglio conoscere chi fa il copywriter per le email di spam
da “La Storia Infinita”
“Ascolta mio signore” disse Graogramàn a voce bassa, “in Fantàsia c’è un luogo che conduce ovunque e al quale si può giungere da ogni parte. Viene chiamato Tempio delle Mille Porte. Nessuno lo ha visto dall’esterno, perché non ha un esterno. Il suo interno consiste in un labirinto di porte. Chi lo vuole conoscere deve inoltrarsi in quel labirinto.”
“Ma come è possibile, se non ci si può avvicinare dall’esterno?”
“Ogni porta”, continuò il leone, “ogni porta in tutta Fantàsia, persino una comunissima porta di cucina o di stalla, sicuro, persino l’anta dell’armadio, può in un determinato momento diventare la porta d’ingresso al Tempio delle Mille Porte. Passato quell’attimo, torna a essere quello che era, una porta qualsiasi. Perciò nessuno può passare per più di una volta dalla stessa porta. E nessuno delle mille porte riconduce là da dove si è venuti. Non esiste ritorno.”
“Ma una volta che si è dentro”, domandò Bastiano, “si può uscirne?”
“Sicuro”, rispose il leone, “però non è così facile come nei soliti edifici. Perché attraverso il labirinto delle Mille Porte ti può guidare solo un vero desiderio. Chi non lo ha è costretto a continuare a vagarci dentro fino a quando sa esattamente che cosa desidera. E questo talvolta richiede molto tempo.”
“E come si fa a trovare la porta d’ingresso?”
“Bisogna desiderarlo.”
Bastiano riffleté a lungo a poi disse:
“E’ strano che non si possa semplicemente desiderare quello che si vuole. Ma per la verità, da dove ci vengono i desideri? […]
E come posso arrivare a conoscerlo?”
“Camminando nella strada dei desideri, dall’uno all’altro, e fino all’ultimo. L’ultimo ti condurrà alla tua vera volontà”
“Ma questo non mi pare difficile.”
“Di tutte le strade è la più pericolosa”, replicò il leone.
“Perché?” domandò Bastiano. “Io non ho paura.”
“Non è di questo che si tratta”, ruggì Graogramàn, “ciò richiede la massima sincerità e attenzione, perché non c’è altra strada su cui sia tanto facile perdersi definitivamente”….
spero che il momentaccio passi molto in fretta
🙂
Giò: eheh troppo belle quelle sghignazzate spontanee
LadyR: qualche risposta ce l’ho… lontana ma ce l’ho 🙂
Gnegnet: esagerata 😀 (io quando dormo non mi rilasso, sogno troppo)
Morrisot: bello e attinente il brano 🙂
passerà come sempre, e ne verranno altri, that’s the way it is 😉
Col tempo cambia tutto lo sai, e cambiamo anche noi. Ed è meglio non illuminarti sul citato, ‘ché mi uccidi.
Ti piacerebbe fare l’hostess di bordo?
BBB
Jun, ti ho detto che ho mollato tutto? beh è così, ho mollato tutto.
è stata dura ma è bastato non pensarci. A dire la verità non è proprio che non ci ho pensato.
ci ho pensato e poi ho scelto la cosa più insensata.
comunque settimana prossima sarò in abruzzo e anche a roma. faccio lo spazzacamino adesso. te lo dico sul blog così almeno servirà a qualcosa finalmente questo spazio che curi con dedizione per dire a tutti che sei perplessa, triste, felice, dubbiosa, convinta. nello stesso tempo naturalmente.
bjx
BBB: uhm no. Ho fatto abbastanza la cameriera, in alta quota non cambia molto.
Bjx: gne gne gne (non ci credo che hai mollato, ma se vieni a Roma ovviamente chiama)
E io invece sarei curiosa di sapere quali sono, questi due degli argomenti maggiori della mia attuale ventottenne vita di cui non scrivi, o scrivi controllandoti.
Ma proprio curiosa.
(Volontariamente anonima che a richiesta può però inserire una firma, e non buttata lì così, eh, ma importante, tipo: grazia. che ti giuro non essere il mio nome ma dire molto di me. Che magari chi mi conosce da questo nome ci sgama anche chi sono.)
work&love.
Mi sembrava intuitivo.
E la firma sì, mi piacerebbe (anche in privato).
.. perchè.. fuori dall’apnea cosa si fa?¿
D’accordo, ma non ne puoi scrivere perché? Non vuoi non puoi non devi? E perché? E che c’è da dire? Sono cose succose?
Continuo a essere curiosa, perché tu m’incuriosisci.
Ma sono domande oziose, le mie, non richiedono davvero una risposta.
L’anonima di prima, che magari sì, la firma in privato può essere che la manda.
Rapsodia: fuori dall’apnea ci sono i momenti di vita vera, quelli che danno i picchi all’elettrocardiogramma.
anonima: non voglio, non posso e non devo 🙂 e di conseguenza mica posso spiegare i motivi (che comunque non sono chissà quanto succosi. Semplici motivi di buon senso) 😀
..scusa se insisto jun ma la vita vera E’ lavorare , telefonare, farsi la ceretta, stirare, farsi il minestrone quatro salti in padella , telefonare , comprarsi i calzini dai pakistani.
per me.
uhm sì ho usato male i termini, ok, anche quella è vita vera, poi figurati se proprio io non sono d’accordo sul valore delle piccole cose. Però ci sono anche le grandi cose, e le grandi emozioni, e be’, l’apnea la intendo come l’attesa di quelle.
Ah..oggi sei in vena di chiacchiere eh!
Allora ti volevo chiedere come t’è sembrato e che ne pensi di SiP.
LK
Qualcuno ha avuto una vita “sicura” ??
Non credo, forse più tranquilla economicamente, questo sì.
Dite:” E hai detto niente!”
Rispondo:” Io sto come voi, come Jun, come tantissimi, vivo nella precarietà, vivo nel *chissà cosa mai sarà della mia vita*, chissà questo Paese come andrà a finire, chissà se domani mi sveglierò.
Ma sono contento.
Non ho rimorsi o rimpianti.
La mia vita è bella.
Povera, ma bella.
Un bacione.
Casper.
LK: ehm non ho ancora letto
Casper: pciù